Social Far West è un articolo che scrissi quasi due anni fa e da allora la situazione è andata peggiorando.
Oggi, assistiamo al fenomeno dei networker scagliati come palle di cannone per spammare le caselle di posta Facebook e Istagram. Gli stessi upline che li spingono a farlo, tengono meeting su come spammare ad arte. Con numeri alla mano dimostrano che ogni tot spammati che ti mandano a quel paese, una certa percentuale in qualche modo si lascerà coinvolgere.
Queste persone distruggono il mercato!
A loro e a tutti coloro che ancora non sanno come utilizzare i social media, dedico questo articolo.
Quando conobbi il Network Marketing era il gennaio 1999.
La visione ristretta delle aziende di Network Marketing sulle nuove opportunità della rete imponeva ai propri collaboratori di astenersi dall’utilizzare internet per promuovere i loro business. A pochi anni di distanza questa stessa strategia sarebbe considerata una inconcepibile follia.
Ricordo che l’anno successivo misi online il primo sito di Ivan per fare quello che molti anni più tardi avrebbero definito Personal Branding.
Stavo praticamente “imponendo” la mia visione all’azienda con cui Ivan a quei tempi collaborava.
Venivo da una attività imprenditoriale di pubblicità editoriale, usavo internet per perdere tempo nelle chat e fare interessanti ricerche.
Avevo sentito più volte parlare di come questa rete internet avrebbe presto soppiantato la carta stampata, portandoci via il lavoro e ne intuivo il potenziale anche se ancora non sapevo come sfruttarlo.
Avremmo avuto in seguito un Marco (Monty) Montemagno che parlava di Pianeta Internet su Sky, un vero pioniere con la sua grande idea di Blogosfere .
Nonostante questo, le aziende di Network Marketing in Italia dovevano ancora recepire il messaggio. Internet applicato al Network Marketing era ferma all’età della pietra!
Qualche anno più tardi, anche in Italia si cominciò a sentire parlare di questo Facebook, una roba per ragazzini esibizionisti, dicevano in giro. Però a me sta roba per ragazzini piaceva!
Ivan ed io aprimmo i nostri account lì sopra, pronti ad esplorare questa nuova, interessante realtà.
Di colleghi ed ex colleghi di Ivan ce n’erano veramente pochi su quello che in breve sarebbe diventato il social più gettonato del mondo ma già si poteva intuire che Facebook avrebbe cambiato le regole d’ingaggio del Network Marketing.
In pochissimi mesi, Facebook fu preso d’assalto dai altri Networker che dovevano a tutti i costi essere presenti lì sopra, quasi a voler presidiare un territorio di caccia.
Come pionieri, nessuno di noi sapeva bene come utilizzare il nuovo strumento che, peraltro, offriva poche funzioni rudimentali e poco pratiche.
Le modalità di comunicazione erano diverse rispetto alle chat e ai forum ma quali dovessero essere non era ancora ben chiaro.
Tutti, chi più e chi meno, abbiamo scritto le nostre stupidaggini in bacheca, taggato per business persone che non volevano essere taggate, fatto a pugni con qualcuno commentando sul profilo di chissà chi, difeso a spada tratta un’idea in qualche gruppo, cercando di convincere i nostri interlocutori e aggiungendovi magari i nostri amici senza chiedere la loro autorizzazione.
Ma noi eravamo giustificati, noi eravamo i pionieri alla scoperta dell’America senza che nessuno ci dicesse come e cosa fare…
Poi abbiamo imparato tutti, anzi no, qualcuno, anzi no, veramente in pochi! Le statistiche dicono che oltre il 70% degli utenti non sa come utilizzare correttamente Facebook. Bam!
Forse non tutti lo sanno, ma cosi come esiste la Nettiquette, esiste un’etichetta specifica anche per Facebook che purtroppo la maggior parte dei Networker ignora.
Esistono anche delle prassi che se seguite con diligenza vi porteranno a migliorare la vostra immagine sul social e acquisire autorevolezza e carisma, diventando attraenti per chi vi frequenta su Facebook.
Oggi le bacheche di un numero enorme di Networker sono più noiose di un bugiardino dei farmaci.
Se penso a quanti di loro, se già non fossi coinvolta, troverei interessanti al punto di volermi avvicinare ai loro business, la risposta è: veramente pochi.
Siete su un Social Network, cavolo, dovete operare in modalità Social! Relazionatevi, interessatevi sinceramente alle persone, date senza secondi fini, imparate a comunicare nel modo adatto a valorizzarvi e usate gli strumenti giusti.
Invece la maggior parte di voi è su Facebook in modalità Advertising.
Chilometri di post monotoni su quanto sia bella la vostra azienda, su quanto sia speciale, unico, irripetibile, fantastico, miracoloso i
l vostro prodotto, su quanto si guadagna, su quanto siano *bip* quelli che non lo capiscono.
Foto di Yacht da milioni di dollari che presto possederete, Ferrari a noleggio sulle quali vi siete fatti fotografare.
Post su post spammati sui gruppi di Network Marketing, dove a nessuno interessa del vostro business mentre tutti sono interessati a promuovere il loro.
Altri post spammati a forza nelle caselle degli amici o taggati senza consenso sui loro profili.
Ditemi, quand’è che questi amici vi hanno chiesto di sapere qualcosa della vostra azienda/prodotto?
Sapete invece quali sono le reali esigenze di questi vostri amici? Come si sentono, che vita conducono, cosa li assilla, cosa sognano?
Avete altro da offrire loro disinteressatamente, che non sia il vostro prodotto o la vostra azienda?
Voi siete quelli che vanno nei gruppi a duellare coi concorrenti per convincerli che il vostro business è il migliore, paga di più, il vostro prodotto è superiore, la vostra azienda è differente.
Giornate intere passate a parlare del nulla per arrivare a nulla, tutti arrabbiati, tutti resteranno della loro opinione.
Ma veramente avete tutto questo tempo che vi avanza? E quand’è che fate attività?
E di voi, come persone, esseri umani dietro a tutto questo? Il nulla più totale!
Voi non esistete, siete dei fantasmi e tolto il marchio e il prodotto che state distribuendo, siete praticamente invisibili.
Fate il gioco della vostra azienda che, grazie a voi acquisisce sempre maggiore visibilità ma non fate il vostro gioco.
Siete VOI gli imprenditori ed è la vostra immagine che dovete promuovere, indipendentemente dall’azienda con cui collaborate.
Paradossalmente, l’azienda con cui collaborate potrebbe essere invisibile mentre tutti i vostri amici di Facebook dovrebbero essere follemente innamorati di voi!
E invece non vi amano, a volte vi ignorano, a volte vi sopportano a malapena.
Molti di loro vi tengono tra le loro amicizie per educazione ma già da tempo vi hanno cancellato dalla loro home perché non ne possono più di vedere passare tonnellate degli stessi, noiosi, banalissimi spottoni del vostro business.
Non ne possono più di vedere le vostre foto ai meeting dove fate vedere quanto era piena la sala usando una strategica inquadratura stretta, non ne possono più di tutta questa banalità, esibizionismo fine a se stesso, menzogne raccontate con la speranza di quagliare qualcuno!
Siate onesti, prima di tutto con voi stessi. Così non potete andare avanti, non è così che svolterete.
Tutto quello che affermo quando nei nostri corsi tengo le ore dedicate all’uso di Facebook e al Personal Branding l’ho prima di tutto sperimentato personalmente.
Non parlo in linea teorica di qualcosa che mi è stato trasmesso dai miei maestri e mentori, bensì di quanto Ivan ed io verifichiamo ogni giorno nella pratica.
Ricordo di aver fatto una mini intervista una sera ad un Networker, noto spammer, persona che ogni giorno da diversi profili e pagine spamma decine e decine di post sul suo business, e poi va nei gruppi e fa lo stesso, così tutto il giorno, ogni giorno.
Gli chiesi quanto riteneva efficace quella strategia e quale il ritorno che aveva.
Ovviamente lui non aveva dati statistici definiti ma buttò lì una risposta del tipo: “Ottengo molti collaboratori facendo così”.
Eppure, stranamente, dopo parecchio tempo, lui non era ancora entrato nella fase remunerativa della sua carriera in quell’azienda.
Ora, sono sicura che, per la legge dei grandi numeri, ottenga delle persone interessate ma, altrettanto sicuramente non è in grado di quantificare, per contro, quante opportunità importanti ha perduto e quanti contatti ha bruciato.
Focalizziamoci anche sul target, una persona di qualità, un potenziale Networker di target, quello che farà svoltare la vostra organizzazione, difficilmente si farà impressionare da uno spammer.
Spammer chiama spammer e gli spammer oggi sono con voi a spammare la vostra azienda, domani con un altro a spammare la loro nuova azienda.
La cultura dello spamming è distruttiva, strema chi ne viene a contatto.
Squalifica voi e l’industria, genera nelle persone il pregiudizio che il Networker sia un disturbatore di professione, un maleducato che non ha rispetto del prossimo.
Statene certi: gli spammer non solo non fanno carriera ma hanno organizzazioni che soggiacciono ad un pesante effetto polmone*. (*Effetto Polmone: quando una struttura si gonfia e si sgonfia costantemente senza mai veramente aumentare numericamente.)
Se fino ad ora avete lavorato così perché non sapevate e non conoscevate altro modo ma volete fare il salto di qualità, accettate un consiglio: CAMBIATE!
Fate un investimento reale su vostro futuro e abbandonate lo spamming a favore del Personal Branding.
Irisultati non li vedrete subito, è un lavoro impegnativo di costruzione della vostra immagine, della percezione che il vostro pubblico ha di voi come persona, prima, e come professionista del Network Marketing dopo.
Lavorare con l’obiettivo di diventare una persona autorevole, è un percorso vero e proprio di crescita che passa attraverso la formazione in aula, tanta lettura e tanta pratica sia online che offline.
Un percorso per persone umili che sono disposte a mettersi in gioco senza risparmiarsi ma credetemi, le soddisfazioni arriveranno e sono enormi.
Ve lo dico io che ho sposato un falegname con solo la terza media che oggi è un importante Leader di Network Marketing particolarmente amato ed apprezzato.
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1 comment
Ciao! Condivido in pieno il tuo pensiero, ho aperto una pagina FB,Letialoe, ma ho capito subito, dopo i primi post, che non avrebbe funziinato!
Ti ringrazio e ti seguo!!!!